La basilica cimiteriale paleocristiana meridionale del IV-V sec.
Esternamente alle mura della Pola tardoantica esistevano due sepolcreti paleocristiani di notevole estensione al cui centro sorgevano basiliche cimiteriali. A nord-est, tra la porta cittadina e l'Anfiteatro, nei pressi della diramazione delle strade romane per Parenzo e Nesazio, c'era la chiesa di S. Giovanni al Ninfeo. L'altro sepolcreto, quello sud-orientale, era situato assieme a una chiesa–cella memoriae a Pra' Grande, 300 m a est della cosiddetta Port'Aurea con l'Arco dei Sergi, nei pressi della strada che conduceva in direzione di Medolino e Pomer.
A Pra' Grande c'era una vasta necropoli antica (il cosiddetto Campo Marzio) con monumenti funebri, urne, tombe e sarcofagi romani, come ci è stato confermato dagli scavi archeologici e relative scoperte avvenuti nel corso del XX sec. Di solito in questi sepolcreti pagani venivano innalzate sui siti delle tombe o su luoghi simbolo di qualche martire plaeocristiano delle chiese cimiteriali, per onorarne la memoria e il culto. Cosicché anche qui, nella seconda metà del IV sec. o nel V sec., venne eretta una chiesa-cella memoriae consacrata a un martire, chierico o vescovo paleocristiano locale. I frammenti di sarcofagi trovati all'intorno suffragano il successivo, graduale ampliamento del cimitero paleocristiano.
Con l'andare del tempo la chiesa in questione cadde nel dimenticatoio e fu demolita, motivo per cui se ne ignora l'estensione. Probabilmente era orientata in maniera regolamentare (est-ovest) ed era decorata con tessere musive multicolori e lastre con iscrizioni votive dei donatori. Ornamenti geometrici di tradizione antica come intrecci e rosette creavano delicate composizioni cruciformi, analoghe ai motivi esornativi di quella che è la chiesa più vetusta ( la domus ecclesia) della Parenzo paleocristiana. Durante il medio evo questo cimitero polese si allargò prevalentemente sul colle nord-orientale, dove era situato il convento di S. Michele, e a sud-est con la chiesa di S. Giovanni del Canneto.
Željko Ujčić, responsabile della Collezione altomedievale del Museo archeologico dell'Istria