I cippi terminali lapidei del Bosco di Montona
Già ai tempi della Repubblica di Venezia il Bosco di Montona, senza dubbio la foresta istriana più conosciuta, che oggi si estende su una superficie di 1100 ettari, era delimitato da cippi confinari lapidei. In quanto fonte preziosa di legname (querce) rivestiva un'enorme importanza per la cantieristica navale della Serenissima (era infatti chiamato Bosco di S. Marco), motivo per cui si rese necessario marcarne i confini.
Risalgono proprio a quel periodo i cippi che vi trovate di fronte. Il primo, sul quale era scolpito un leone in moleca-alato (distrutto), riporta le seguenti indicazioni: il nome della zona MOQV[ELLE], il contrassegno C. F. (Catastro forestale o Confine forestale), il numero ordinale 263, l'anno 1779 e il contrassegno CX (Consiglio dei Dieci); il secondo reca il contrassegno C. F., il numero ordinale 115, l'anno 1779 e il contrassegno CX. Dei circa quattrocento termini originali oggi ne sono rimasti un centinaio. Questi due cippi, spostati dalla loro sede primitiva per motivi ignoti, furono estratti dalla terra e poi abbandonati al di fuori dei confini forestali. Adesso sono collocati qui a Levade, nel cuore del Bosco di Montona, per preservarli e presentarli come beni storico-culturali.
Un altro cippo terminale, simile a questi, è stato posto lungo la strada che conduce da Levade alle Terme Istriane.
Legende:
- Foreste di S. Marco e Corneria, Piano di assestamento per il decennio 1933-1942. Si conserva presso il Centro di ricerche storiche di Rovigno / Centar za povijesna istraživanja Rovinj.
- Veduta aerea di Levade e del Bosco di Montona.
- Cippi terminali del Bosco di Montona.