MACEDONIA È IL MIO NOME
Manifestazione culturale internazionale
Pola, 27.-28.10. 2011.
SPAZIO MUSEALE ESPOSITIVO SVETA SRCA
COORGANIZZATORI:
Forum culturale macedone, Pola
Museo archeologico dell’Istria, Pola
Istituto di storia nazionale, Skopje
In collaborazione con la Biblioteca Universitaria, Università „Juraj Dobrila“ di Pola
Programma della manifestazione
Come insoliti artefatti artistici, talvolta di un’ascetica semplicità, talvolta giocose nei colori e nelle forme, sempre sfiorate dalla patina dei tempi, ma anche dallo spirito e dai pensieri di quelli per le cui mani sono passate nel corso dei secoli, le vecchie carte geografiche sono di per sé belle e attraenti.
In una carta ci sono mille parole!
Quello che hanno in sé, di là del loro fascino originale e della graziosa enigmaticità, è la stratificazione storica, la testimonianza indelebile di tempi volati via rombando per i pittoreschi paesaggi plasmati dalle abili mani di numerosi antichi maestri, noti e ignoti incisori e disegnatori, all’interno di queste interminabili scacchiere di paralleli e meridiani colmate dall’eccitante simbologia dei segni cartografici che definivano alcuni remoti sogni e scopi politici e se, forse, ci sarebbe stata guerra o pace.
La Macedonia, terra di un passato storico-culturale eccezionalmente ricco, posta al crocevia di grandi culture e civiltà, è stata da sempre interessante per i cartografi, da Tolomeo all’autore della celebre Tavola Peutingeriana, da Münster, Mercatore, Blaeu, Lapie agli autori più tardi e contemporanei. La sua storia millenaria è raccontata in questa sede con la lingua delle vecchie carte geografiche che suggestivamente testimoniano l’esistenza di un peculiare, riconoscibile microcosmo di civiltà inteso, sia nel passato sia nel presente, con un solo nome: Macedonia.
Sin dagl’inizi della civiltà moderna la Macedonia, per la sua posizione geografica, è stata sia fisicamente sia per la sua partecipazione alla storia europea e mondiale, al centro degli avvenimenti, cosicché i vecchi cartografi non dovevano scoprirla come una terra ignota. Faceva parte del mondo conosciuto ed era rappresentata sulle più antiche carte geografiche, come quella Tolemaica.
Per i cartografi europei medievali l’enigmaticità fu introdotta dalle conquiste turche, poiché la Macedonia venne a trovarsi al centro dei possedimenti europei dell’Impero ottomano il quale per il mondo occidentale, soprattutto nei primi secoli di sovranità turca su questi territori, era, in effetti, una specie di mistero. Per questo motivo sulle carte geografiche dell’epoca i dati sono talvolta confusi e imprecisi, in particolare nella collocazione dei toponimi che non di rado sono segnati in luoghi opposti rispetto a quelli reali.
Più tardi, nello spirito del rinascimento e del barocco, i contenuti geografici sulle carte della Macedonia, come pure in quelle delle altre parti del mondo, diventeranno più giocosi. Le mappe saranno sempre più belle e interessanti, ricolme di dati, soprattutto storici risalenti all’evo antico, ma anche contemporanei. Si tratta in prevalenza di carte storico-geografiche, raramente politiche. La maggioranza venne fatta per scopi accademici e universitari, quindi anche la tecnica di realizzazione si colloca ai massimi livelli dell’arte cartografica dell’epoca.
Dagl’inizi dell’Ottocento e in seguito, soprattutto nella seconda metà del secolo e nel periodo delle Guerre balcaniche, le carte della Macedonia, incluse quelle nelle quali è rappresentata nell’ambito della Turchia europea, sono soprattutto politiche, incentrate sulla più delicata regione amministrativa ottomana, la Rumelia, nel cui ambito rientrava anche l’intera Macedonia. Gli stati europei desideravano vivamente espellere la Turchia dal continente, quindi le generali pressioni politiche internazionali si ripercossero anche sulla cartografia di allora. Così la Macedonia si ritrovò nuovamente al centro dell’interesse dei cartografi europei e mondiali.
Il periodo delle Guerre balcaniche, il più tragico per la Macedonia, che allora fu spartita come una preda tra Serbia, Bulgaria e Grecia, è rappresentato suggestivamente sulle carte geografiche stampate in Europa, in particolare in Germania, proprio durante questi drammatici avvenimenti. Queste parlano della violenza territoriale e della rapina perpetrata nei confronti della Macedonia, che la cartografia del periodo tra i due eventi bellici e dopo la Seconda guerra mondiale cercherà, senza successo, di negare e far passare sotto silenzio. La verità, però, su quello che è effettivamente successo in questo momento storico della Macedonia, è testimoniata dalle vecchie carte.